Recitazione
Percorso di Studio e Pratica dell'Attore che si compone di 4 differenti punti di vista sulla recitazione, delle basi di Movimento e Presenza Sceniche, del lavoro sull'analisi dei Personaggi e l'Interpretazione, sulla Vocalità attoriale e la sua energia espressiva. Si punta ad una visione 'antropologica' e quindi globale del gesto recitativo: il punto di vista vocale, quello fisico, psicologico ed energetico di ogni interpretazione.
Per dare agli attori maggiori spunti di lavoro e di riflessione, ciascun docente si concentrerà sugli Esercizi inerenti al potenziamento di un solo 'territorio' interpretativo, portando nel suo complesso, al termine del I anno, un bagaglio per l'attore vario e completo. Questo corso imposterà anche le 'Prove' di chiusura dell'anno di formazione, tramite le quali (a Maggio) gli allievi potranno testare direttamente con il pubblico il lavoro portato avanti con tutte le materie, condensando in monologhi, piccole scene e brevi montaggi di spettacolo, ognuno dei molti strumenti sperimentati.
Le 4 'zone' della Recitazione verranno suddivise :
- Vocalita', attraverso la metodologia e le tecniche di Demetrio Stratos
testo e video di riferimento :
La voce Stratos, Luciano D'Onofrio, Monica Affatato, Milano, Feltrinelli, 2010
- Corporalita', negli esercizi del Living Theatre
testo di riferimento :
The Life of the Theatre, Julian Beck, City Lights, San Francisco, 1972; edizione italiana Einaudi, Torino 1975
video di riferimento :
Agonia, episodio del film Amore e rabbia, regia di Bernardo Bertolucci (1969)
- Psicologia dell'interpretazione del metodo Stanislavskij
testo di riferimento :
Il lavoro dell'attore su se stesso, Stanislavskij K.S. a cura di G.Guerrieri, prefazione di F.Malcovati. - 13. ed. – Roma, Bari, Laterza, 2000
video di riferimento :
Ordet (La Parola) di Carl Theodor Dreyer, danimarca, 1955
- Energia dell'attore negli esercizi di Carlos Castaneda
Testo di riferimento :
Tensegrità-Passi magici, Carlos Castaneda, Milano, Rizzoli, 2004
video di riferimento :
La montagna sacra (La montaña sagrada), Alejandro Jodorowsky, 1973
Ore dedicate al corso : 60
Docente: Vania Castelfranchi (scarica il curriculum vitae )

Il processo organico, ovvero l’atto totale dell’attore.
Nella ipotesi di relazione o di collaborazione tra testo e scena – meglio, tra un testo linguistico costruito sulla applicazione del metodo delle azioni fisiche alla scrittura drammaturgica -, è necessario conoscere cosa sia il processo organico e in cosa consista il lavoro dell’attore o del danzatore. Un attore/danzatore che non si ponga il problema “d’incarnare” il personaggio, riorganizzando di volta in volta un bagaglio tecnico-emotivo dei “momenti vissuti nella vita reale o immaginaria”, ma un attore, forgiato a lavorare sulle azioni fisiche, che sappia cosa sia il linguaggio “extraquotidiano”, che conosca il livello “pre-espressivo”, che autogestisca un processo organico per trovare nella dimensione della soglia l’altro di sè , lasciando al regista il compito di provvedere al montaggio delle “azioni al lavoro” e allo spettatore accorto la individuazione del personaggio. Il processo organico serve, nel rispetto dell’uomo totale, a produrre forme organiche. Le forme organiche, opposte e contrarie alle forme che nascono morte, sono credibili e affascinanti, conquistano il corpo e la mente dello spettatore.
Il lavoro dell’attore ha inizio con la elaborazione di una struttura di azioni fisiche. Per facilitare la comunicazione immaginiamo che il nostro attore debba lavorare su una sola azione fisica e che tale azione fisica debba essere ri-fatta ripetutamente per il necessario lavoro sui dettagli, per le verifiche intermedie e controlli, per il passaggio da una fase all’altra del processo. Quelle che seguono,rappresentate in un grafo, sono, in grande sintesi, le fasi attraverso le quali si realizza il processo organico.
- Stimolo esterno
- Azione fisica
- Individuazione del ritmo e dell’energia
- Dettagli o specificazione di qualità dell’azione
- Controllo e perfezionamento del processo associativo
- Ampliamento del campo percettivo: dilatazione del corpo e della mente
- Trasformazione del corpo nella dimensione della soglia: cesura, ferita, attraverso la quale passa la materia invadente che trasforma la carne in corpo glorioso e genera il caos
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Processo organico
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Controllo e perfezionamento del processo organico: tenere in vita l’azione fisica con i suoi elementi costitutivi
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Produzione di forme organiche come portato dell’azione fisica: immagini, suoni articolati o inarticolati fino al canto, pensieri, emozioni, sentimenti e sinestesie fino alla danza, fino alla dilatazione dello spazio.
Nella Lettera ad un attore del 1967 Eugenio Barba scriveva: “Non credo in quello che fai. Il tuo corpo dice solo una cosa: obbedisco ad un ordine ricevuto dall’esterno. I tuoi nervi, la tua colonna vertebrale. Il tuo cervello non sono impegnati, e cv on una attività epidermica vuoi fari credere che ogni azione è vitale per te. Tu stesso non avverti importanza di quello di cui vuoi rendere partecipe lo spettatore”. Parla all’attore se stesso che anch’io sono stati all’inizio della mia attività. E aggiunge: “ Tu rappresenti la collettività in questo luogo, con le umiliazioni che hai subito, con il tuo cinismo che è autodifesa e il tuo ottimismo che è irresponsabilità, con il tuo senso di colpa e il tuo bisogno di amore, con la tua nostalgia per un paradiso perduto, nascosto nel passato, nell’infanzia, nel calore di un essere che ti faceva dimenticare l’angoscia. Ogni persona presente in questa sala sarà scossa se tu effettuerai, durante la rappresentazione, un ritorno a queste origini, a questo terreno comune dell’esperienza individuale, a questa patria che si cela. Questo è il legame che ti unisce agli altri, il tesoro sepolto nel più profondo di noi stessi, mai messo allo scoperto, perché è il nostro conforto, perché fa male a toccarlo”.
Docente: Alfio Petrini (scarica il curriculum vitae)

Docente: Andrea Trapani (vedi il sito di Andrea Trapani)

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