Chi Siamo

Il Gruppo Ygramul di Oggi

Regista :: Vania Castelfranchi // Attori :: Valentina Conti :: Valentina Greco :: Gabriele Tacchi

YGRAMUL LeMilleMolte 

Logo di Francesca Mazzani

 

 

 

 

Gruppo di Ricerca EsoTeatrale

 Il lavoro teatrale del regista Vania Castelfranchi attinge profondamente nel suo agire alla presenza attorno a lui di un folto Gruppo d’attori, musicisti, scenografi, scrittori ed artisti vari che, nel lungo percorso di Ygramul, si sono a mano a mano succeduti. Ogni ‘epoca’ di Ygramul ha avuto un differente Gruppo di azione artistica (anche se alcuni elementi, come il regista e i fondatori stessi, sono rimasti immutati), e ciascuno di questi Gruppi Ygramul ha generato diverse opere, spettacoli, creazioni, Viaggi e gli spazi fisici del Teatro Ygramul, dello Studio Ygramul e della Costumeria.
L’unico elemento in comune di una tale complessa storia, fatta di decine di interpreti differenti, è lo sviluppo di un’unica ricerca, quella EsoTeatrale che, guidata da Vania Castelfranchi, dalle sue origini sino ad oggi, si è animata come una staffeta… da artista in artista, da opera in opera…

Non possiamo quindi citare le intere maestranze che hanno sviluppato questo percorso (sia per un’esigenza di sintesi, sia per una marcata richiesta di alcuni artisti che hanno disconosciuto il loro lavoro all’interno del Gruppo), ma possiamo viceversa mostrare gli Autori ora presenti in Ygramul.

Cosa vuol dire far parte di Ygramul ?    

E’ la scelta per un artista ad affrontare l’orrore, giocare con il male che esso comporta e dona, per tenere in vita la sfida e produrre, nella danza di equilibrio con ‘la Bestia’, quel magico e sanguigno evento che è il Teatro: rappresentazione simbolica e sintesi assoluta dell’abbraccio tra la Vita e la Morte, dal parto (apertura dell’ombroso rosso sipario verso l’accoglienza nella luce della scena), alla tomba (il sipario/sudario che obbliga alle tenebre). Egli incontrerà così la sua funzione di ‘bilancia’ (radice latina della Libellula, ‘libra’) per portare verso ‘la livella’ di cui parla Antonio De Curtis, in arte Totò. Per questa ragione l’EsoTeatro nasce dallo studio di un Gruppo di Attori che in tanti anni di peregrinazioni hanno utilizzato il nome YGRAMUL come loro vessillo : «nel gran Profondo Abisso, dove sta Ygramul, Le Molte, il più orrendo degli orrori…»   (dal canto dei Pelleverde, “La Storia Infinita” di Michael Ende).

 


«…quell’orribile creatura non era un unico corpo compatto, ma una inimmaginabile quantità di minuscoli insetti di un azzurro acciaio, che ronzavano come calabroni infuriati e in sciami foltissimi si raggruppavano fino ad assumere di volta in volta le forme più disparate. 
Era Ygramul LeMilleMolte…»

<da La Storia Infinita – “Die unendliche Geschichte” di M.Ende >

Ygramul dunque è un Mostro, uno Sciame indistinto e spaventoso formato da migliaia d’insetti differenti (come i tanti e diversi attori che hanno fino ad oggi animato questo Gruppo). Il loro colore è di un blu metallico, diafane ali di Libellula, sospeso come gli esoscheletri tra una dimensione celeste e la forza di corazze di metallo. ‘Le MilleMolte’, da come ci narra il grande scrittore tedesco, può tessere tele come i Ragni, ma può anche avere proporzioni di decine di metri, in quanto creatura composita, assumendo le forme e le potenzialità che decide. Si adatta, si modifica e mostra ciò che le serve maggiormente a ghermire o donare, catturare o liberare… come un attore, eclettico, narcisista e generoso, esplosivo e concentrato… Come le Libellule (simbolo del Gruppo) appaiono apparentemente innocue, simbolo di leggerezza, grazia, eleganza… e viceversa nel mondo degli insetti sono temibili predatori feroci e letali.

Nel romanzo il protagonista Atreiu intavede solo una piccola parte dei molti volti di Ygramul…

“un ragno gigantesco con zampe lunghissime, occhi fiammeggianti e un grosso corpo pesante, coperto di pelame nero e stopposo…. una unica grossa mano con enormi artigli…  uno scorpione nero con un pungiglione velenoso… un gigantesco volto d’un azzurro acciaio, e un unico occhio sopra la radice del naso, dalla pupilla verticale come i gatti e i rettili… con una bocca immobile”.

Ma ecco ciò che conta maggiormente per un Attore, nel comprendere l’utilizzo e la vera simbologia di questo mostruoso nel quale egli si trasformerà e con il quale si confronterà durante tutta la sua vita artistica : ‘il più orrendo degli orrori’ possiede un veleno, un siero mortale che tuttavia conferisce alla vittima la facoltà di viaggiare, di teletrasportarsi ovunque egli desideri! Così, come nel magnifico romanzo fantastico de ‘La Storia Infinita’, così l’Attore può avvicinare sé stesso a questo potere incubico e decidere di esserne catturato a pieno, perché il suo reale scopo è quello di sfruttare l’immenso potere che dona il veleno mortale di quella creatura. Con esso l’Attore potrà viaggiare, spostarsi da sé stesso e raggiungere ogni luoghi desiderato, senza alcun limite… con l’unico prezzo da pagare di una rapida morte (simbolicamente la capacità di abbandonare quelle realtà lontane in tempi brevi, di non legare con esse ma poterle solo raggiungere). Ogni Personaggio incontrato diviene allora un magnifico Demone (inteso alla maniera classica, come un “daimon” – un essere divino) e bruciare con esso, cosciente che il nostro Corpo/Mente/Spirito non ha la capacità di contenerlo a pieno, di comprenderlo o di convivere a lungo.

Egli brucerà, rapido e luminoso, come la durata di uno spettacolo, inarrestabile verso la sua rapida fine che, come nel veleno dello Sciame Ygramul, sopraggiungerà inevitabilmente dopo 1 ora o poco più di spettacolo!

Questi Demoni sono luoghi d’estasi, incontri tra l’umano e l’astratto, tra il micro ed il cosmico, e riportano l’Attore verso la sua dimensione rituale e antropologica di essere colui che, facendo da tramite tra le dimensioni (il reale e il simbolico, il tempo presente e i paralleli del tempo), porta alla cura della società.

Per queste ragioni l’agire di Ygramul è duraturo e resiste, catturando negli anni l’attenzione di Giornalisti e di Studiosi di Teatro!

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